Il dott. Bruno Vespa, con riferimento alla decisione della Corte Costituzionale sulla mediazione, ha manifestato il proprio disappunto affermando, tra l’altro che “Oggi la Corte Costituzionale  ha dichiarato incostituzionale la mediazione obbligatoria: benissimo, la mediazione obbligatoria serviva ed era già servita l’anno scorso – dati del Ministro Severino all’ultima inaugurazione dell’anno giudiziario – a far scendere i processi civili. Ne abbiamo, credo, tredici milioni tra penali e civili di processi in Italia: è stata dichiarata incostituzionale e non ne farete un’altra perché gli avvocati ve lo impediranno”.

Ha poi continuato: “Gli avvocati guadagnano sui processi lunghi: se dura 10 anni. Io ho risolto una causa di mediazione, quando non era ancora obbligatoria: due sedute due! Se ci facevo causa durava 10 anni, ma il Parlamento …… la lobby degli avvocati …. Ma possiamo andare avanti così, con le lobby? E gli avvocati, i giornalisti, i farmacisti, i notai….. E che cavolo!”

Il dott. Vespa, come del resto  molti di coloro che contribuiscono alla redazione di quei capolavori legislativi che stanno caratterizzando da tempo la politica giudiziaria nazionale, dimostra di conoscere davvero poco la realtà dei nostri tribunali. Del resto, le cause ed i processi si fanno nelle aule di Giustizia, non in televisione. Accusa gli avvocati ( che guarda caso diventano Lobby ogniqualvolta difendono la Costituzione della Repubblica), di speculare sulla durata dei procedimenti. Forse dovrebbe farsi una capatina nelle aule di Tribunali e Corti di Appello, per apprezzare e vedere come da un’udienza all’altra, e certo non per richiesta degli avvocati, i rinvii disposti da giudici e Collegi raggiungano i tre anni! E visto che ama  disquisire con esperti di processi penali, magari dovrebbe chiedersi come mai, in genere, i procedimenti penali a querela di parte arrivino a dibattimento dopo anni e, quanto ad indagini preliminari, nel fascicolo del PM si trovi solo la querela! Quanto, infine, alla mediazione, il suo rammarico si fonda su quella riduzione delle cause civili ,determinata da tale istituto, che ora verrà meno. Orbene, il problema non é tanto quello di porre deterrenti alla domanda giustizia avanzata dai cittadini, ma quello di strutturare il sistema Giustizia in modo tale da porlo in condizioni di rispondere in termini e tempi accettabili a tale richiesta. All’estero, si dirà, il contenzioso é inferiore. E’ vero, ma chiediamoci quanto di quel contenzioso che intasa le aule di giustizia italiane veda come controparte la Pubblica Amministrazione nelle sue diverse componenti. Probabilmente se lo Stato e le sue promanazioni funzionassero come nelle altre nazioni una buona parte del contenzioso si ridurrebbe da sé.

Avv. Giovanni Bellisario

Presidente Camera Forense Casarano

By editore in News on 26 ottobre 2012